Rimedi per la stitichezza
La stitichezza è conosciuta anche come stipsi e viene comunemente definita come un'alterazione della normale evacuazione e della consistenza della massa fecale. Si tratta di un disturbo molto comune, specialmente nei soggetti di sesso femminile o in quelli di età avanzata.
I primi sintomi che si manifestano consistono in una difficoltà nell'andare di corpo, spesso accompagnata da forti dolori o da sanguinamento, per via dello sforzo eccessivo. Le feci se riescono a venire fuori, sono dure e scure ed emettono un odore specifico. Spesso, a causa del mancato svuotamento si ha la sensazione costante di gonfiore addominale, di blocco o ostruzione, accompagnata da astenia, quindi spossatezza. Talvolta, nei casi più gravi, può verificarsi anche l'innalzamento della temperatura.Esistono due principali condizioni che si differenziano tra loro.
La stitichezza acuta, ha una breve durata infatti può essere transitoria, secondaria ad alcune malattie, ad interventi chirurgici o a seguito di periodi di forti stress; si parla di stitichezza cronica, invece, quando persiste per più di sei mesi, dunque la sintomatologia e la prognosi potrebbero aggravarsi.
In altri casi, potrebbe subentrare in seguito ad altri problemi, come squilibri ormonali, alterazione della flora batterica, disidratazione, modificazione degli stili di vita, dei ritmi del sonno/veglia, ecc.
Oppure, certe situazioni potrebbero essere correlate a patologie di lieve entità, mentre in altre, si potrebbero sottendere condizioni più allarmanti. Per questo motivo è sempre meglio consultare un medico al fine di identificare la causa primaria e curarla, altrimenti la situazione potrebbe andare incontro a varie complicazioni più o meno compromettenti, come emorroidi, ragadi, prolasso, tumore, ecc. Dunque, la prima cosa da fare è quella di sottoporsi a vari esami diagnostici per accertarsi della presenza del disturbo.
Innanzitutto, verrà eseguita l'anamnesi al fine di ripercorrere la storia clinica del paziente per cercare di risalire ad una probabile causa scatenante, perché è proprio questa che deve essere risolta. Successivamente, verranno effettuate le indagini di primo livello, tramite una colonscopia e vari esami che indagheranno lo stato del tratto intestinale. Le condizioni che più frequentemente si associano alla stitichezza sono il diabete, l'ipotiroidismo, la gravidanza, lo stile alimentare, i livelli di idratazione, colon irritabile, livelli di attività fisica e grado di stress fisico e psicologico.
Nel caso in cui il medico dovesse diagnosticare la stipsi, non è nulla di grave, occorre solamente curarla in tempo, mettendo in pratica i giusti accorgimenti, che riguardano sia l'alimentazione e sia lo stile di vita.
Quali sono i rimedi per curare la stitichezza?
Per curare i sintomi della stipsi, non serve agire solamente su un fronte, ma occorre modificare alcune abitudini di vita e migliorare l'alimentazione. Spesso le cure farmacologiche pur garantendo ottimi risultati, possono provocare anche numerosi effetti collaterali, quindi dovrebbero essere considerati come ultima risorsa nel caso non si riuscisse a debellare l'agente patogeno che causa la malattia in altro modo.
Abitudini: cosa fare e cosa non fare quando si soffre di stitichezza
Per risolvere il problema della stipsi bisognerebbe seguire alcune accortezze, al fine di ottenere dei notevoli miglioramenti.
Per esempio, scegliendo un momento specifico della giornata, possibilmente sempre lo stesso orario in cui si è rilassati e senza fretta, da impiegare per andare di corpo, senza trascurarlo o rimandarlo qualora se ne sentisse il bisogno. Naturalmente, il momento dell'evacuazione non deve diventare un'ossessione, ma dovrebbe avvenire tutto in maniera naturale, altrimenti si otterrebbero gli effetti opposti.
Si dovrebbe evitare di reprimere lo stimolo in qualsiasi momento, utilizzando anche i bagni pubblici qualora fosse necessario.
Dopo aver stabilito un potenziale momento, potrebbe rivelarsi utile svolgere dei brevi rituali prima di procedere. Ad esempio, sorseggiando una bevanda calda prima di andare in bagno o massaggiando l'addome nella parte inferiore.
Per intervenire sulle cause che potrebbero scatenare questo disturbo, si dovrebbe cercare di ridurre i livelli di stress, allontanando i pensieri negativi e ritagliandosi dei momenti di puro relax.
Inoltre, praticare attività fisica potrebbe essere d'aiuto per allenare i muscoli pelvici e per rafforzare la parete addominale, oltre che per stimolare il transito delle feci nell'intestino.
Cosa Mangiare e cosa evitare in caso di stitichezza?
Secondo le Linee Guida sulla sana alimentazione, per risolvere il problema della stipsi, bisognerebbe modificare il proprio stile di vita. Come? Modificando il proprio stile alimentare. Quindi, aumentando il consumo di alcuni alimenti ad alto contenuto di fibre specialmente quelle solubili, perché favoriscono la motilità intestinale, di prebiotici e probiotici, perché svolgono un'azione positiva a favore dell'intestino.
Al tempo stesso bisognerebbe ridurre o evitare il consumo di altri che possono influire invece, negativamente, perché sono astringenti.
Potrebbe essere utile anche aumentare il consumo di acqua, al fine di prevenire la disidratazione, bevendo almeno due litri al giorno, evitando di includere le bevande eccessivamente zuccherate.
Gli alimenti da prediligere sono i cereali integrali, i legumi, la frutta e la verdura, lo yogurt che ricco di probiotici che aiutano la flora batterica.
Tra questi ad esempio le zuppe, il latte, il brodo, ecc.
Al contrario, bisognerebbe evitare il consumo di cereali raffinati, di spremute di frutta sbucciata perché perderebbe le fibre, di formaggi e salumi, di alimenti disidratati o snack secchi, come crackers, crostini, ma prediligere il pane.
In alternativa, qualora alcuni alimenti non rispecchiassero i gusti personali o fossero difficilmente reperibili, è possibile ricorrere all'uso di integratori diuretici o di tisane lassative, che hanno l'intento di ridurre la stitichezza.
Cure farmacologiche per gli stitici
Prima di assumere qualunque tipo di farmaco, è necessario rivolgersi al proprio medico di fiducia. Anche se i farmaci svolgono un'azione positiva nei confronti del benessere dell'intestino, essi non possono essere presi per un lungo tempo perché potrebbero avere numerosi effetti collaterali per la salute dell'organismo, come irritazione all'intestino, diarrea, nausea, ecc.
I farmaci che vengono prescritti più frequentemente in queste situazioni sono i lassativi, che spesso creano una sorta di dipendenza, perché è come se l'intestino si abituasse, diventando così una condizione necessaria per poter defecare, determinando contemporaneamente un abbassamento dei livelli di calcio nel sangue.