I salumi in gravidanza possono essere mangiati?
In gravidanza occorre prestare la massima attenzione all'alimentazione. Ciò significa porre attenzione sia alla quantità, ma soprattutto alla qualità dei cibi che si intende consumare, infatti alcune scelte possono migliorare notevolmente la salute del feto. L'alimentazione da seguire durante la gravidanza, prevede diversi “sacrifici” da seguire a tavola, e per questo è preferibile evitare almeno momentanemante il consumo di determinati alimenti. Tra i cibi da evitare o quanto meno ridurne sensibilmente il consumo ci sono gli insaccati ed i salumi. In questo articolo vedremo quali salumi è possibile consumare durante la gravidanza, e perché altri invece è preferibile evitarli.
Salumi in gravidanza quali assolutamente evitare?
Nella dieta della futura mamma, devono essere evitati i salumi crudi. Il motivo per cui si suggerisce di evitare il consumo dei salumi, è perché il loro consumo aumenta il rischio di contrarre la toxoplasmosi. Da ciò ne deriva che durante la gravidanza alcuni salumi sono assolutamente proibiti. I salumi proibiti durante la dolce attesa, sono quelli che non sono sottoposti a processi di cottura, ecco perché è importante conoscere quali sono, in modo da poter evitare il loro consumo.
Elenco salumi da evitare in gravidanza:
- il prosciutto crudo;
- il salame;
- la salsiccia cruda;
- la pancetta;
- lo speck;
- la bresaola;
- il capocollo.
L'elenco dei salumi da evitare durante la gravidanza, è riferito alla loro forma cruda. Quando i salumi citati, subiscono un processo di cottura ad alte temperature, pari almeno a 70 gradi possono essere inseriti nella dieta della futura mamma. Le elevate temperature di cottura, distruggono l'agente patogeno che provoca la toxoplasmosi, rendendo i salumi totalmente innocui.
I salumi che possono essere mangiati in gravidanza
Al contrario i salumi che subiscono un processo di cottura durante la lavorazione possono essere consumati serenamente durante i 9 mesi. Le future mamme di tanto in tanto possono preparare dei piatti semplici da preparare ma contemporaneamente molto nutrienti. Il prosciutto cotto, rappresenta uno dei salumi più consumati durante la gravidanza, specialmente quando abbinato alla mozzarella di bufala. L'abbinamento prosciutto e mozzarella rappresenta un piatto nutriente e veloce da preparare che sposa le esigenze di moltissime donne, specialmente durante il periodo estivo. Cosi come è importante conoscere quali sono i salumi da evitare, è importante conoscere perfettamente quali sono i gli affettati consentiti durante la gestazione.
Elenco affettati che possono essere consumati in gravidanza:
- prosciutto cotto;
- mortadella;
- la fesa di pollo e di tacchino;
- la porchetta.
Perché mangiare i salumi crudi aumenta il rischio di toxoplasmosi?
La toxoplasmosi è una malattia infettiva che si trasmette dagli animali all'uomo. E' causata da un protozoo, il Taxoplasma gondi. I felini ed in particolare i gatti, sono attaccati "innocuamente" dal protozoo, insediatosi nelle cellule dell'intestino dell’animale. Il protozoo produce le oocisti infette che vengono immesse nell'ambiente attraverso le feci, che contamino successivamente, terreni, acqua, ed animali a sangue caldo.
Toxoplasmosi in gravidanza come viene riconosciuta?
L'esame per riconoscere la toxoplasmosi, è il Toxo-text, un esame che prescrive il proprio ginecologo, subito dopo aver effettuato il test di gravidanza. Il test occorre a comprendere se la futura mamma è stata già a contatto con l’agente patogeno e quindi immune. Dal esito del test dipendono le successive norme igieniche, come quella di lavare in modo accurato la frutta e la verdura, quando consumate nella loro forma cruda, o nell'evitare il consumo di carne cruda.
Il test della toxoplasmosi viene ripetuto più volte durante i 9 mesi, anche se il periodo più pericoloso è il primo trimestre. Quando la toxoplasmosi viene contratta durante il primo trimestre questa può provocare problematiche di vario genere. Le problematiche più comuni causate dalla toxoplasmosi sono l'aborto, la morte fetale, e al ritardo dell'accrescimento intrauterino. Quando l’agente patogeno viene contratto durante il secondo trimestre i danni possono essere di tipo neurologici, oculistici e può provocare ritardi psicomotori e mentali. Infine quando la toxoplasmosi viene contratta durante il terzo trimestre, il nascituro può sviluppare anche a differenza di qualche anno problemi neurologici e oculistici.
In generale il consumo dei salumi non può essere classificato come l'assunzione di cibi sani. Trattandosi di carni lavorate, il loro consumo dovrebbe avvenire solo una volta ogni tanto, in quanto ricchi di calorie, grassi, sale, e altre sostanze come nitriti e nitrati.
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