Classificazione vini DOC DOCG IGT, cosa sono queste denominazioni?
Quando siamo in procinto di stappare una bottiglia di vino, è diventato ormai obbligatorio leggere l'etichetta. Infatti attraverso la lettura delle etichette è possibile comprendere, la qualità del vino che stiamo per assaggiare. Composte da acronimi ed unità di misura che non sempre conosciamo, la lettura a volte può essere di difficile comprensione, quando al contrario, queste informazioni stabiliscono la classificazione dei vini, e quindi la qualità del vino. La classificazione dei vini oltre che a tutelarci come consumatori, ci guida nella scelta del prodotto abbinare ai nostri cibi preferiti. Il sistema italiano (e dal 2008 dal sistema europeo) di classificazione di vini è relativamente semplice ed ha introdotto solo 4 denominazioni ufficiali, rappresentato da una piramide di qualità nei vini. In questa breve guida impareremo a distinguere i diversi tipi di vino messi in commercio, imparando il significato di ogni sigla.
Vini DOCG cosa sono?
La sigla DOCG indica la denominazione di origine controllata e garantita. Istituita a metà degli anni 80, la sigla DOCG vini DOC di almeno 5 anni. Una bottiglia di vino DOCG ha un pregio di rilevanza internazionale. L'azienda vinicola, subisce controlli amministrativi, mentre il vino è posto a controlli analitico ed organolettico, prima di poter essere messi in commercio.
Classificazione vino Doc cosa rappresenta?
La sigla doc indica denominazione di origine controllata. Ciò significa che l'uva dalla dalla quale si ottiene il vino è stata coltivata, in un preciso raggio territoriale. Il raggio territoriale può essere sia ad ampio, ( es Campania) che ristretto ( es. Ischia). La produzione del vino doc, avviene seguendo una produzione regolamentata, verificando tutte le fasi di produzione dell'uva, fino alla produzione del vino. L'azienda vinicola, ed il vino per poter essere classificato come vino Doc, è sottoposto a controlli amministrativi, al controllo analitico e a volte organolettico, prima di poter essere messo in commercio.
I vini IGT:
La sigla Igt indica l'origine geografica del vino. Introdotta nel 1992, sono classificati come vini Igt i vini il cui nome corrisponde una ampia area di coltivazione del uva. Es. vini del Salento. A differenza dei vini doc, i vini classificati igt, godono di una disciplinare di produzione meno restrittiva. Prima di essere messi in commercio, sono sottoposti ad un controllo amministrativo e analitico.
Il vino da tavola
Tra le diverse tipologie di vino, i vini da tavola sono classificati come i vini meno pregiati. Sull'etichetta dei vini da tavola è obbligatorio scrivere il colore e la tipologia di appartenenza, come ad esempio può essere un vino frizzante o spumante. Ai vini da tavola non è richiesto di riportare in etichetta ne l'annata ne il vitigno o la zona di provenienza dell'uva. Prima di poter essere commercializzato, il vino da tavola subisce controlli amministrativi e analitici.
Negli anni l'Unione Europea ha inserito ulteriori menzioni, classificando altre due categorie di vini: i vini varietali e vini generici. Sono classificati come vini varietali quei vini senza denominazione di origine o indicazione geografica, tuttavia la loro produzione avviene attraverso un vitigno prevalente. Nelle etichetta dei vini varietali, deve essere riportata l'annata e il nome delle uve utilizzate. La certificazione dei vini varietali avviene attraverso la verifica documentale, assicurando al consumatore, che le indicazione facoltative inserite siano veritiere.
I vini generici sono classificati come vini da tavola. La produzione del vini generici avviene con uve autorizzate, ma senza vincoli specifici di territorialità o tipologia di vigneto. Le etichette devono riportare obbligatoriamente la ragione sociale dell'imbottigliatore mentre è facoltativa l'indicazione del colore e dell'annata. Per i vini generici è vietato espressamente fare riferimento ai vitigni utilizzati.
